SE SOLO LE STELLE (E GLI ANIMALI) POTESSERO PARLARE..

Eredità Margherita Hack

Puoi provare ad immaginartela, china su un foglio intestato al Dipartimento di Fisica dell’Università a scrivere il testamento: «Lascio tutto il patrimonio mobiliare e immobiliare…». 
Nel 2003 “l’amica delle stelle” (Margherita Hack) aveva 81 anni, altri 10 da vivere. Nel 2011 aggiunse a quel testamento poche righe per indicare nuovi eredi (oltre a suo marito Aldo De Rosa), fra i quali tre associazioni animaliste di Trieste, la sua città.

Disposizioni da eseguire «alla morte mia e di Aldo», scrisse la scienziata, perché (come vogliono il 99% dei coniugi che fanno testamento) finché lui fosse vissuto avrebbe avuto «la piena proprietà» del patrimonio di famiglia.

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Le cose, però, andarono diversamente e i desideri dell’astrofisica sono diventati carta straccia.

Chi li ha conosciuti non riesce a credere che il compagno di una vita abbia potuto tradire così le sue volontà.

Il suo amatissimo Aldo, morto nel Settembre 2014, ha lasciato tutto (quindi anche i beni avuti in eredità da lei) a Tatjana Gjergo, la donna considerata da sempre la badante di Aldo e Margherita.

Lei, Tatjana, si è sempre ritenuta molto più di una badante, come spiegava al Piccolo (testata giornalistica) che ha ripescato un’intervista rilasciata quando morì Margherita: «Fra noi c’era un lungo rapporto di affetto e amicizia», disse Tatjana.

E anche: «Considerava me e mia figlia parte della famiglia e sto cercando di rispettare il suo desiderio di stare vicino ad Aldo».

Fu lei stessa a presentarsi dal notaio con il nuovo testamento di Aldo: era stata nominata erede unica, con buona pace degli animalisti che avevano sempre avuto il sostegno di Margherita, nota vegetariana. «Non mangio carne perché amo gli animali e li rispetto» aveva ripetuto lei un sacco di volte.

Un argomento che suo marito conosceva fin troppo bene e che rende inspiegabile questo ignorare le volontà sui contributi animalisti, piccole somme (poche decine di migliaia di euro) rispetto all’ammontare del patrimonio che comprende proprietà immobiliari e depositi per oltre 500 mila euro.

Gli esclusi hanno affidato alla stampa locale la loro amarezza: «Non era quel Margherita avrebbe voluto». 

L’errore commesso da Margherita Hack è stato quello di inserire in testamento una clausola temporale non valida (“lascio alle associazioni benefiche, ma solo dopo la morte di mio marito Aldo”).

Infatti, che redige testamento non ha la possibilità di decidere che cosa l’erede dovrà indicare quando farà a sua volta testamento.

E, in questo caso il marito ha deciso che l’erede universale del loro patrimonio fosse la badante Tatjana..

 

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Pierpaolo Farabegoli

Consulente Finanziario & Patrimoniale

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